Comunicato 06-11

COMUNICATO        

Ieri ed oggi nella sezione “Martiri di Berceto” presso il circolo Arci

L'ANPI di Rufina ed il  Comune chiedono i danni morali al Governo

Nel I° Congresso richiedono il riconoscimento al merito civile per la strage di Berceto

Rufina, 6.11. 2010 – La sezione ANPI di Rufina, insieme all'amministrazione comunale, chiede al Governo i danni morali e materiali per il mancato riconoscimento del merito civile per la strage di Berceto. Questo il fulcro della seconda giornata del I° Congresso dell'ANPI a Rufina, che si è aperta con i canti della Resistenza, primo su tutti proprio il tanto discusso “Bella ciao”, ed è proseguita con la proiezione del film “Radiocora”di Alessandra Povìa Valdimiro.

É recente, infatti, la risposta negativa della Commissione Parlamentare alla richiesta fatta dall’Amministrazione per ottenere un riconoscimento per l'Eccidio di Berceto; la motivazione “di non esserci stato un coinvolgimento dell’intera collettività locale” è secondo l'ANPI di Rufina «una sottovalutazione grossolana, da parte anche dei rappresentanti della sinistra in Parlamento. Sosterremo quindi, insieme all'ANPI Nazionale, la richiesta di questo riconoscimento che costituirebbe per tutto il popolo di Rufina e della Valdisieve un ulteriore passo in avanti per il risveglio delle coscienze verso l’antifascismo». Proprio per questo nel I°Congresso di Rufina è stato presentato e votato all'unanimità un documento in cui si rafforza la richiesta di riconoscimento del merito civile, e «le risorse che avremo dal Governo – ricorda il presidente ANPI, Morena Viciani- saranno impegnate per la realizzazione a Berceto, nella casa luogo dell’eccidio, di un centro di documentazione  ed un piccolo ma significativo “Museo della Resistenza”. Infatti, oggi, l’edificio è di proprietà privata ma, ristrutturato, potrebbe essere dato in comodato d’uso al Comune e destinato a centro di documentazione.» «Con i luoghi, come Berceto – ha proseguito il sindaco di Rufina, Mauro Pinzani - la memoria materiale, i simboli possiamo parlare ai giovani, possiamo lavorare sul futuro. Un riconoscimento come quello del merito civile non è un vanto, ma permetterà ad un eccidio, come quello vissuto sul nostro territorio, di rimanere indelebile anche negli atti costituzionali, oltre che nella nostra memoria e coscienza.» «Non possiamo permettere – ha concluso Viciani – che quanto testimoniato dal film visto oggi venga dimenticato. L'esperienza di Radiocora, così come il sacrificio di intere famiglie, le torture, le sevizie devono essere raccontate e ricordate, a maggior ragione oggi, in un momento in cui il nostro paese sembra vivere soltanto di corruzione, di scandali, di leggi ad personam ed immagine.»